Il Monferrato aleramico
Il Territorio Storico
Il Progetto Monferace si riconosce e si realizza in quel territorio identificato nell’area geografica delimitata dai fiumi Po e Tanaro: il Monferrato Aleramico. Un terra ricca di storia e di cultura, di vigneti e di bellezze naturali che si estende in un ideale triangolo tra le città di Casale Monferrato, Alessandria e Asti. Una terra che ha origini mitiche. Leggenda narra che, intorno al 950, l’imperatore Ottone I volle premiare per il suo coraggio un giovane e bellissimo cavaliere, Aleramo.
Gli avrebbe concesso tanta terra quanta fosse riuscito a percorrerne in tre giorni e tre notti di cavalcata. Per ferrare i tre cavalli, Aleramo usò un mattone, in dialetto «mun», che unito «frà», ferrare, diede il nome a quel territorio: Monferrato. Qui, tra dolci colline, s’incontrano castelli imponenti e suggestivi borghi con torri medievali. L’antica Via Francigena è puntellata di antiche pievi romaniche e cappelle votive che conservano sculture e dipinti realizzati tanti secoli fa.
Luoghi di culto come il Santuario del Sacro Monte di Crea, sito Unesco che richiama migliaia di visitatori ogni anno. Un patrimonio unico di storia e monumenti che rende ancora più eccezionale e irripetibile questa terra. Storici sono anche i “casot”, tipica costruzione in mattoni rossi che viene ancora oggi utilizzata dai viticoltori per riparare gli attrezzi o riposarsi dalle fatiche del lavoro in vigna. Ogni vigna ha il suo. I casot, così come le cascine delle campagne, contribuiscono a distinguere il paesaggio delle colline vocate alla viticoltura.
L’economia è principalmente agricola con una ricchezza di coltivi: vigneti, campi, prati, pioppeti, ma anche uliveti, vallate di ginestre e molti boschi dove, in autunno, nasce il pregiato Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco. Ad oggi questo fungo sotterraneo è ancora un mistero. Il Monferrato, da sempre, è area vocata alla coltivazione della vite. Si coltivano numerose varietà di vitigni autoctoni: il Grignolino, la Barbera, il Nebbiolo, la Freisa, il Ruché, il Cortese e antiche varietà che si stanno riscoprendo come la Slarina e il Baratuciat.