Un’alleanza di passioni

La passione è la chiave del Monferace

Prima di tutto il Monferace è un patto tra vignaioli, imprenditori, uomini e donne che vivono, respirano e amano questa terra: il Monferrato. Un’alleanza che unisce passioni e obiettivi comuni: far cresce la consapevolezza di essere un territorio unico capace di un importante accoglienza turistica.

Per questo si parla di un «progetto di territorio» e non solo di un vino. Il Progetto Monferace coinvolge tutta quell’area geografica identificata nel Monferrato aleramico, definita dai fiumi Po e Tanaro e dalle città di Casale Monferrato, Alessandria e Asti. Una terra ricca di storia e di misteri, di vigne e di castelli, di chiesette romaniche e di percorsi di culto, di infernot e di casot, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e per questo meta di turisti da tutto il mondo.

L’offerta spazia dall’enogastronomia, alla cultura, all’arte, alla natura, all’attività all’aria aperta fino allo sport (trekking, ciclismo). Anche la posizione è strategica: il Monferrato si trova al centro del triangolo Milano-Torino-Genova, è facilmente raggiungibile via autostrada dai tre centri e dagli aeroporti di Torino, Malpensa, Linate e Cuneo.

È il progetto di un gruppo di vignaioli coraggiosi che, da anni, amano, credono e investono in quel saliscendi di vigneti tra Casale Monferrato, Alessandria e Asti. Vogliono ridare dignità a un vino che per secoli fu amato e ricercato in tutte le corti italiane ed europee, da re e personaggi illustri.

Così la filosofia di vinificazione s’ispira al passato: occorre aspettare con pazienza lunghi anni e un passaggio in botte prima che questo vitigno esprima al meglio la sua nobiltà ed eleganza.

È stato scelto il nome Monferace perché è l’antico nome del Monferrato aleramico. Ma Monferace non è solo un vino: è un progetto ambizioso.